martedì 5 aprile 2016

La psoriasi, cos'è?

La psoriasi è una patologia cutanea cronica diffusa in tutto il mondo con un’elevata prevalenza nella popolazione generale: la percentuale di individui affetti varia tra 0,5% e 4,6% in relazione a fattori razziali, geografici ed ambientali.

La predisposizione genetica allo sviluppo della psoriasi, è stata evidenziata grazie a numerosi studi epidemiologici i quali hanno rilevato:

1.     Aumentata incidenza della malattia nei consanguinei di soggetti psoriasici e nella prole di genitori affetti da psoriasi (uno solo o entrambi).

2.     Elevata concordanza di malattia in gemelli monozigoti.

3.     Linkage disequilibrium tra l’espressione della malattia e alcuni antigeni del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC).

Nel 1896 il dermatologo inglese Radcliff Crocker propose due teorie per spiegare il meccanismo patogenetico della psoriasi :
1.      L’infiammazione del derma sarebbe l’evento primario e l’iperplasia epidermica una sua conseguenza.
2.      L’infiammazione del derma rappresenterebbe un’alterazione secondaria all’eccessiva proliferazione dell’epidermide.
In base a studi condotti in laboratorio, ad osservazioni cliniche e all’efficacie utilizzo di terapie immunosoppressive, attualmente si ritiene che la prima ipotesi fosse quella corretta.

La psoriasi è, infatti, una patologia immuno-mediata in cui l’alterazione patogenetica primaria non sarebbe rappresentata dall’iperproliferazione epidermica e dalla neoangiogenesi bensì dalla presenza di un infiltrato infiammatorio nel derma e nell’epidermide, costituito essenzialmente da linfociti T.

Studi immunoistochimici hanno dimostrato che, nella psoriasi, i linfociti T che infiltrano il derma e l’epidermide sono compartimentalizzati: i linfociti T CD4+ prevalgono nel derma, mentre i T CD8+ sono maggiormente presenti a livello epidermico. Inoltre, i CD4+ sembrano rivestire un ruolo più importante nello sviluppo della lesione, il cui mantenimento dipenderebbe invece dai CD8+ .

Perché i linfociti T possano indurre le alterazioni fenotipiche caratteristiche della psoriasi, è necessario che si verifichino tre eventi :
1.     Attivazione dei linfociti T
2.     Migrazione dei linfociti T all’interno della cute
3.     Secrezione di citochine da parte dei linfociti T e amplificazione della risposta immunitaria.

Le lesioni cutanee sono estremamente caratteristiche e permettono una diagnosi clinica piuttosto semplice. Hanno aspetto eritemato-squamoso, con bordi netti; le squame sono argentee, non aderenti, facilmente asportabili.
Le chiazze sono generalmente asintomatiche e la loro risoluzione spontanea porta ad un leucoderma transitorio.
Un’utile manovra diagnostica è il grattamento metodico di Brocq, che dapprima evidenzia il segno della goccia di cera, dovuto al netto imbiancamento del cumulo squamoso permeato all’aria, e, a seguito dell’asportazione delle squame, rende evidente una superficie liscia traslucida detta membrana di Duncan-Bulkley; l’ulteriore grattamento determina il segno di Auspitz: un fine stillicidio ematico sulla superficie eritematosa sottostante.
Le dimensioni delle singole lesioni possono variare da piccole papule a placche che interessano vaste aree corporee. 
Le lesioni insorgono generalmente multiple con disposizione simmetrica e possono coinvolgere tutto l’ambito cutaneo, anche se la malattia predilige alcune sedi tipiche: le superfici estensorie dei gomiti e delle ginocchia, la regione sacrale e il cuoio capelluto nella psoriasi volgare, il tronco e gli arti in quella eruttiva, le superfici palmo-plantari in quella pustolosa localizzata.


martedì 19 gennaio 2016

Cosa fare dopo la ricostruzione permanente delle unghie?

La ricostruzione cosiddetta permanente dopo la rimozione può lasciare le unghie deboli e sfaldate.
Questo perché prima dell'applicazione del gel le unghie vengono fresate e limate al fine di renderne la superficie porosa.

Cosa si può fare per riparare al danno?

Innanzitutto tagliate le unghie corte e date loro una forma rotonda sagomandola a livello del polpastrello.
Non rimuovete le cuticole e non tagliatele, anzi, tutte le sere massaggiatele con olio di mandorle per ammorbidirle. Applicate su tutta la mano una crema all'urea al 10% almeno una volta al giorno.
Se volete riparare al danno anche per vie generali scegliete un integratore alimentare a base di zinco, selenio e ferro ed assumetelo 1 volta al giorno per almeno 2 mesi.
L'ideale sarebbe non sottoporre più le unghie ad alcun trattamento, compresa la posa di smalti trasparenti, per almeno 4 mesi.

Risultati immagini per ricostruzione permanente